Troppo spesso si parla del Centro come di un area da “mettere a regime”, una zona dove l’unica attività perseguibile sia quella di controllare e perseguire i comportamenti scorretti e illeciti. La percezione che si ha da questo del centro della città è quella di una dead zone, un quartiere dove la comunicazione sia impossibile, la convivenza difficoltosa, la vita stessa problematica.
Un problema da affrontare con provvedimenti restrittivi, che ne limitino la frequentazione, che lo rendano sempre più lontano dai suoi stessi fruitori ed ospiti, che lo mettano tendenzialmente “sotto chiave”.
Noi crediamo invece che in qualsiasi città del nostro emisfero occidentale, e a maggior ragione in una città internazionale come la nostra, sia importante rigenerare il concetto di vita sociale che permei e abiti il centro cittadino, fungendo come strumento di aggregazione e di proposta che sia anche e per sua stessa natura il naturale argine al degrado sociale, ambientale e culturale che affligge il cuore della città.
Perché non trovare delle soluzioni alternative a questa chiusura e morte sociale?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Potremmo partire inserendo nelle piazze e nelle aree degradate progetti di intrattenimento, basati su un mix di arti, in modo da portare divertimento e cultura, " led cambia colori" per enfatizzare ed esaltare le linee e la bellezza dei monumenti e dei palazzi.
Ci piace pensare ad una città fatta di Musei a cielo aperto, vivi nel senso più moderno, contestualizzati nel contemporaneo, finalmente utilizzati per il loro vero scopo: far comunicare tramite le emozioni. Pieni di giovani e di persone di ogni tipo, integrati e armonizzati in una nuova cultura cittadina.
Posta un commento